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Vestito di terra, fasciato di cielo
Laudato Sì
Il nuovo libro di Anselmo Palini su don Pierino Ferrari
Gli occhi rivolti al cielo, il cuore accanto agli ultimi: uno dei presbiteri più originali del clero bresciano, don Pierino Ferrari, è stato un profeta capace di precorrere i tempi, critico benevolo nei confronti delle istituzioni civili, scrutatore dei segni dei tempi, ascoltatore attento e compassionevole delle invocazioni dei disabili e degli ammalati. La biografia proposta da Anselmo Palini ha un carattere divulgativo e ricostruisce la vicenda umana e sacerdotale di don Ferrari, anche tramite le opere che ha creato; numerose infatti sono le comunità di accoglienza da lui avviate che sono tuttora attive e operanti in Italia. In appendice al volume sono proposti alcuni testi antologici e la testimonianza di persone che lo hanno conosciuto, condividendone l’impegno al fianco degli ultimi. (Dalla scheda redazionale)
In questo tempo difficile e complicato una lettura può essere motivo di sostegno e di incoraggiamento. Il libro uscito nei giorni scorsi "DON PIERINO FERRARI. "VESTITO DI TERRA, FASCIATO DI CIELO" Ed. Ave di Roma, pp. 304, euro 14,00, essendo chiuse anche le librerie per l'emergenza corona virus, può intanto essere ordinato direttamente sul sito della casa editrice: www.editriceave.it, oppure dal sito dell'Autore: www.anselmopalini.it.
Anselmo Palini, insegnante e saggista, ha approfondito soprattutto i temi della pace, dell’obiezione di coscienza, dei diritti umani, della nonviolenza. Più recentemente ha preso in esame le problematiche connesse con i totalitarismi e le dittature del XX secolo, approfondendo in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi.
La prefazione al libro è di don Giacomo Canobbio, Docente di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, già presidente dell’Associazione Teologi Italiani.
La postfazione è di Angelo Onger già direttore della rivista «Madre » e redattore de «La Voce del Popolo», attualmente direttore di «Web Radio Raphaël» nonché del periodico delle Acli bresciane «Battaglie sociali».